Anche quest'anno abbiamo costruito il presepe; siamo pronti a far nascere Gesù. Ma siamo sicuri che Gesù voglia nascere nelle nostre chiese tirate a lucido?
In fondo il presepe altro non è che rappresentazione, più o meno reale, di una vicenda di disperazione di una povera famiglia allo sbando e che cerca riparo per non essere distrutta. Eppure Dio sceglie proprio una situazione disperata per farsi uomo come noi. E nasce in una capanna, povera, ma che è comunque casa, "domus", luogo della vita e della relazione affettiva più vera.
E' sicuro quindi che anche quest'anno Gesù vorrà nascere in una casa, magari nella nostra, comunque essa sia e con tutte le gioie e i dolori possibili, pur di assumere la nostra umanità, pur di essere solidale con noi, povere creature di Dio
